Nel suo discorso di celebrazione del ventesimo Scudetto dell'Inter, il presidente Steven Zhang ha ricordato la figura di Armando Picchi, capitano della squadra che conquistò la prima stella. Un omaggio che il figlio Leo, responsabile dei progetti editoriali del club nerazzurro, ha dimostrato di gradire molto nell'intervista rilasciata al quotidiano livornese Il Telegrafo: "Sono grato al presidente Zhang di averlo precisamente citato nel suo discorso subito dopo la vittoria di lunedì sera. A volte si fa un po’ di confusione su chi sia stato il capitano della Grande Inter e il presidente lo ha riportato esattamente a quel ruolo centrale che merita, che si è conquistato con fatica e sacrificio e che tutti i suoi compagni di squadra con rispetto, affetto e ammirazione gli hanno invece sempre riconosciuto".

Come vive oggi la conquista della Seconda stella, da interista e figlio di una leggenda interista?
"Con grandissimo orgoglio di figlio di un simile padre. Con la gioia di ogni tifoso interista. Con il senso di appartenenza e la gratitudine di ogni dipendente del FC Internazionale Milano".

Per gli interisti vincere lo scudetto in un derby è stata una doppia soddisfazione. Come viveva suo padre la rivalità con i "cugini", almeno per quello che le hanno raccontato, visto che quando è morto lei aveva 2 anni.
"Mi hanno raccontato che viveva il calcio come una delle più grandi passioni della sua vita, ma anche con la serietà e l’impegno indispensabili in una professione di altissimo livello. Inter e Milan erano le due squadre più forti al mondo in quel decennio. Aveva certamente l’ambizione di superare i rivali storici, ma sempre nel rispetto reciproco. Questo lo aggiungo io: ho conosciuto molto bene Giovanni Trapattoni e Giovanni Lodetti e ho sentito pronunciare parole di affetto e ammirazione tali verso mio padre che credo non avessero né tempo da perdere né voglia di sfottersi reciprocamente".

Sezione: News / Data: Mer 24 aprile 2024 alle 15:18
Autore: Christian Liotta
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